lunedì 8 luglio 2013

L’accoglienza del post Emergenza Nord Africa. La legittimità dell’Umberto I di Siracusa come sede di accoglienza.

Borderline Sicilia Onlus esprime preoccupazione per la situazione creatasi con i sempre più frequenti sbarchi sulle coste del siracusano e la condizione dell’accoglienza destinata ai migranti. La preoccupazione emerge in particolar modo con riferimento all’Umberto I di Siracusa, in cui vengono collocati i migranti che sbarcano sulle coste della provincia, che è stata oggetto della visita della parlamentare Sofia Amoddio avvenuta ieri, 7 luglio. 
Dalla visita è emersa la constatazione  della non esistenza di una convenzione  dell’ente gestore con la Prefettura. Da quanto appreso sembra che  l’accoglienza venga predisposta attraverso dei provvedimenti di affidamento dei servizi di accoglienza  a una impresa privata operante nel settore delle imprese di pulizia, la Clean Service, in forza di un verbale di affidamento del singolo ospite. Gravissima inoltre la situazione per quanto riguarda l’accoglienza dei minori non accompagnati presenti all’interno dell’Umberto I, in numero di 25 fino a giorno 7 Luglio. I minori non accompagnati e le categorie particolarmente vulnerabili infatti, secondo la circolare interministeriale- del 24 Aprile 2013- emanata dal Ministero dell’Interno e dal Ministero del Lavoro, dovrebbero essere destinati a strutture apposite o essere inclusi all’interno di progetti SPRAR.
Dalle informazioni reperite dalla nostra redazione nei giorni scorsi, i minori, tutti di origine egiziana, sarebbero stati controllati “a vista”, trattenuti in una stanza del centro, piantonati dalle forze di polizia.
Secondo la versione ufficiale riferita dagli operatori di Praesidium, i minori vengano tenuti in ristrettezza “solo il tempo necessario alle operazioni di rimpatrio degli adulti egiziani” al fine di scongiurare contatti pericolosi fra adulti e ragazzi. Tale pratica non durerebbe in media più di 48 ore.
La necessità della separazione fra adulti e minori, condizione ordinariamente richiesta in ogni caso in cui si tratti di tutelare soggetti minorenni, è divenuta una necessità della prefettura a seguito della segnalazione fatta pervenire a fine giugno scorso da Save The Children al ministero dell’Interno e alla Prefettura di Siracusa sotto forma di diffida. L’organizzazione a tutela dell’infanzia infatti aveva raccolto dagli stessi minori testimonianze di violenze perpetrate in loro danno dalla popolazione adulta presente all’Umberto I.
Ma la circostanza che i minori che hanno transitato per l’Umberto I abbiano trascorso reclusi in una stanza un periodo anche maggiore di 48 ore è stato confermata dalle associazioni impegnate nella tutela dei migranti sul territorio, che hanno riferito in particolare di un grave episodio in cui circa 10 minori sarebbero rimasti rinchiusi nella stanza per circa una settimana, per poi essere lasciati a contatto con gli adulti ospiti del centro per i due mesi successivi. Molti di questi giovani Egiziani si sarebbero poi allontanati disperdendosi sul territorio nazionale.
Inoltre, nonostante siano partite in tempi abbastanza rapidi le comunicazioni alle competenti autorità, il giudice tutelare di Siracusa ad oggi non ha provveduto all’apertura delle relative tutele.
Appare pertanto chiaro che la gestione dello smistamento e dell’accoglienza dei migranti, ed in particolare dei minori stranieri non accompagnati, è portata avanti con soluzioni che non rispettano i diritti umani e violano in toto la normativa sull’accoglienza, in termini di standard e sicurezza, nonostante la cd. Emergenza Nord Africa, con la quale il governo italiano aveva messo a punto delle procedure straordinarie in deroga alla legislazione vigente in nome di un’emergenza, sia cessata lo scorso 31 dicembre 2012.

Borderline Sicilia Onlus