venerdì 23 agosto 2013

Migranti a Catania, arrestati tre egiziani Sarebbero gli scafisti dello sbarco di lunedì

Ctzen - La squadra mobile etnea ha fermato tre uomini di nazionalità egiziana per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Sarebbero responsabili dell’arrivo del barcone con a bordo un centinaio di immigrati provenienti da Siria ed Egitto, approdato al porto catanese il 19 agosto. Adesso i profughi – di cui alcuni avevano opposto resistenza alle operazioni di identificazione – sono ospitati al Centro per richiedenti asilo di Mineo



Sono tre uomini di nazionalità egiziana i presunti scafisti del barcone con a bordo un centinaio di migranti provenienti da Siria ed Egitto che, la mattina del 19 agosto, è approdato sulle coste catanesi. Si tratta di Alì Alì Asan Zakì, 25 anni, Ahmed Alì Husain Solaiman, 34 anni, e Mohammed Ashad Ecik, 29 anni, e sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati in materia di immigrazione clandestina e per favoreggiamento all’ingresso clandestino nel territorio dello Stato. I tre sono stati arrestati dagli uomini della sezione criminalità straniera della Squadra Mobile etnea, in collaborazione con gli agenti del nucleo operativo navale della Guardia di Finanza, nella stessa giornata di lunedì, poco dopo l’arrivo dell’imbarcazione al porto di Catania, a seguito delle indagini coordinate dalla Procura etnea.

Inizialmente avvistata al largo delle coste di Aci Castello, l’imbarcazione con a bordo un centinaio di profughi dichiaratisi siriani ed egiziani – tra cui anche donne, bambini e minori non accompagnati – è approdata al porto di Catania nella mattinata di lunedì scorso. Ad attendere l’arrivo dei migranti, oltre alla Croce rossa, anche le forze dell’ordine, intervenute per le operazioni di sbarco. Che, come rende noto la Questura con un comunicato, «nonostante il numero non elevatissimo di migranti, sono state rese particolarmente difficoltose da 48 siriani che si sono opposti alle procedure di identificazione imposte dalla vigente normativa sull’immigrazione e dal Codice di procedura penale». Secondo la Questura, infatti, «sono responsabili del reato d’ingresso illegale nel territorio dello Stato», oltre ad essere «persone informate sui fatti» in merito al procedimento penale in cui sono coinvolti i tre presunti scafisti egiziani. Un rifiuto che però, ad uno di loro, «che si è opposto con veemenza all’identificazione», è costato una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

Subito dopo lo sbarco e l’arresto degli scafisti, a Catania – come in tutta la Sicilia – resta l’emergenza migranti. Che hanno bisogno di una sistemazione e di assistenza. I minorenni approdati sulle coste etnee il 19 agosto adesso si trovano in strutture assistenziali individuate dalla Prefettura, mentre i siriani sono stati momentaneamente trasferiti al Cara di Mineo, dove la maggior parte ha già presentato istanza per la richiesta di asilo politico. Insieme alla Croce rossa, i migranti sono stati assistiti da alcune associazioni di volontariato, da mediatori culturali e dalla Comunità di S.Egidio che in questi giorni si è attivata per una raccolta di fondi e beni di prima necessità da destinare ai profughi.