lunedì 21 ottobre 2013

Sovraffollamento a Pian del Lago: in centinaia accampati fuori il CDA

Ancora una rivolta al CIE di Pian del Lago di Caltanissetta, durante la notte del 15 ottobre scorso. Dopo uno scontro con il corpo di guardia, sono 20 le persone che hanno tentato la fuga e 10 quelli che sono state poi riprese.



Dopo 15 anni di gestione Albatros, e dopo le numerose proroghe seguite alla scadenza della Convenzione , dal primo di ottobre la gestione del Centro è passata alla Cooperativa Auxilium. Alcuni migranti che incontrati all’uscita del Centro ci hanno detto che la qualità del cibo è migliorata. Rimane però la medesima forma di pocket money:  2,50 euro ,caricati quotidianamente in una chiavetta utilizzabile solo nei distributori presenti nella struttura. Qualcuno degli ospiti, pur di poter disporre di un po’ di contanti, utilizza la chiavetta per comprare dei pacchetti di sigarette, per poi rivenderle ad un prezzo inferiore agli abitanti della città.

Da tre settimane non si è registrato nessun nuovo collocamento presso il Centro, perché non ci sono più posti e l’attesa per essere identificati dura quasi un mese.  L’ufficio immigrazione della Questura ( che si trova all’interno del centro) ha denunciato mesi fa di essere sotto organico e di non essere nelle condizioni di far fronte al numero di richieste. A oggi nulla sembra essersi mosso e le conseguenze delle inefficienze amministrative le pagano sempre loro, i migranti, per i quali è diventato un lusso anche essere foto-segnalati e accedere alla la procedura per la richiesta di protezione internazionale.

Migranti davanti l'Ufficio Immigrazione
Erano circa un centinaio i migranti che, mercoledì scorso, fuori dai cancelli del Centro di Pian del Lago erano in attesa. Solo una minoranza aspettava di accedere all’Ufficio Immigrazione della Questura, per sbrigare le pratiche del rinnovo del permesso di soggiorno.  La stragrande maggioranza era invece formata dai migranti  che da mesi vivono accampati in prossimità del Centro in attesa di trovare accoglienza istituzionale. Anche oggi è stato comunicato loro che non c’è posto per nessun nuovo collocamento perché il centro è pieno. Ma c’è la lieta notizia: tutti i presenti saranno foto-segnalati nei prossimi giorni. 

Sono 200 le persone che vivono accampate fuori da Pian del 
Uno degli accampamenti a Pian del lago
Lago e che, negli orari di apertura dell’ufficio immigrazione (lunedì, mercoledì e venerdì  dalle 9 alle 11), affollano l’ingresso nel tentativo di trovare accoglienza presso il CARA e il CDA di Pian del Lago. Profughi e richiedenti asilo vivono in tende di fortuna in tre zone limitrofe al Centro di accoglienza, che sono state denominate Pian del Lago 2, per distinguerle dal Centro ufficiale. I migranti esclusi dall’accoglienza di tanto in tanto provano a protestare e a rendersi visibili alla città (distante 4 km) tentando un blocco stradale all’uscita di contrada Pian del Lago, ma senza alcun risultato. Pare che i gestori del centro offrano loro un piccolo aiuto al sostentamento, fornendo loro della farina e dell’acqua potabile.

Negli accampamenti le persone vivono in condizioni inaccettabili: la situazione igienica è allarmante, non c’è acqua potabile ne’ elettricità, non ci sono bagni ne’ docce. I migranti sono arrabbiati , esasperati e preoccupati per l’inverno. C’è chi è già pentito di essere venuto in Europa, chi invece non smette di sperare che a qualcosa sia servito. Sono tutti migranti senza permesso di soggiorno che vorrebbero richiedere la protezione internazionale e ricevere accoglienza dal governo italiano. Provengono dal Pakistan, Afghanistan, Mali, Somalia, Eritrea, e la maggior parte di loro ha poco più di 20 anni.

Da circa 2 settimane, 40 dei migranti che da mesi vivevano negli accampamenti  hanno trovato alloggio presso una struttura sita nel centro della città, gestita da un prete con il quale la Prefettura ha attivato una convenzione, tramite il Comune.  Nonostante questo ripiego, il numero degli “accampati” ha raggiunto nuovamente le 200 unità nel giro di pochi giorni. Ma c’è chi sostiene che, anche se si trovasse alloggio a tutti i duecento migranti rimasti fuori, nel giro di pochi giorni ci sarebbero centinaia di persone accampate fuori Pian del Lago, a causa del passaparola messo in atto fra i connazionali.

In questi giorni, anche con il prezioso aiuto di alcuni volontari, Borderline Sicilia sta provvedendo a fare una mappatura di tutte le associazioni della città per poterle sensibilizzare al problema e coinvolgerle in attività di supporto e sostegno.
Anche da Caltanissetta arriva la dimostrazione di come il sistema di accoglienza italiano non è per niente adeguato a far fronte alle esigenze della popolazione immigrata che desidera accedere al diritto d’asilo.


La Redazione di Borderline Sicilia Onlus