domenica 20 ottobre 2013

Caltanissetta: i funerali di 10 vittime della strage di Lampedusa

LAMPEDUSA 165   LAMPEDUSA 335   LAMPEDUSA 332  LAMPEDUSA 320   LAMPEDUSA 199  LAMPEDUSA 203   LAMPEDUSA 162   LAMPEDUSA 164  LAMPEDUSA 265   LAMPEDUSA 333

All’esterno dei loculi in cui sono state collocate le salme delle vittime della tragedia del 3 ottobre scorso, si leggono incisi nella calce ancora fresca, i numeri che sono stati loro associati…unico segno di identificazione: LAMPEDUSA.


Le prime due bare sono arrivate al cimitero di Caltanissetta lo scorso 15 ottobre. Ad attenderle, diverse persone giunte per accompagnare la tumulazione di queste salme, con un preghiera, un pensiero.
Ma le bare erano troppo grandi per i loculi a cui erano destinati; così non si è potuto procedere alla loro tumulazione. Quindi, i messi del cimitero hanno provveduto a saldarle, poiché ne fuoriusciva tutto il tanfo dell’ ingiusta morte di cui è impregnata questa tragedia, e le hanno disposte nella camera ardente.
Il giorno dopo, ancora più persone hanno raggiunto il cimitero per accogliere le successive 8 bare e partecipare al momento della tumulazione, perché questa non avvenisse nella totale solitudine e indifferenza. Però, a causa dello stesso problema logistico del giorno prima, nell’attesa di capire dove potessero essere collocate, anche queste bare sono state solo sigillate e poi messe nella camera ardente insieme alle altre due, giunte il giorno prima.
Nessun addetto del cimitero ha saputo dare notizia di quando si sarebbe finalmente proceduto alla loro tumulazione.
Per il 17 ottobre, cittadini nisseni e stranieri avevano organizzato un rito funebre con celebrazione nelle diverse confessioni religiose, invitando un prete cattolico, un prete ortodosso e un imam. Ma quando, si sono recati al cimitero, hanno scoperto che le bare erano già state disposte nei loculi…senza che l’amministrazione avesse provveduto a darne notizia ufficiale!
E’ accaduto quello che si voleva evitare: la tumulazione è avvenuta nella solitudine e nell’ assenza anche di tutte quelle persone che, consapevoli di quanto questa tragedia appartenga a tutti noi, avrebbero voluto essere lì anche in nome dei genitori, fratelli e amici che ancora non sanno neppure dove si trova il corpo del proprio caro.
Si è potuto, a quel punto, solo recitare una preghiera islamica, una cattolica e una ortodossa per dare loro l’ultimo saluto… nella sincera commozione per queste vite cadute tragicamente in mare durante il disperato viaggio verso la speranza.
Redazione Borderline Sicilia Onlus