mercoledì 11 dicembre 2013

Caltanissetta: 100 migranti di “Pian del Lago 2” trovano finalmente ospitalità in strutture di accoglienza

Nelle ultime settimane quasi un centinaio dei migranti che da mesi vivono negli accampamenti di Pian del Lago, ha finalmente trovato collocamento in una delle strutture di accoglienza recentemente convenzionatesi con la Prefettura. Nonostante alcuni nuovi arrivi, negli accampamenti è visibile il notevole calo delle presenze.
Abbiamo visitato una delle struttura di accoglienza in questione: l'albergoAlessi” di Mazzarino, sito nel centro del Paese, dove sono stati collocate 30 persone. Il titolare ha mostrato l’intenzione di gestire l' accoglienza in modo adeguato: ha chiesto consulenza all'associazione “ I Girasoli” che da anni gestisce in maniera virtuosa un progetto Sprar nel medesimo comune, ha munito il centro di un mediatore culturale. Ha, inoltre, attivato un corso di italiano che, per inciso, non è previsto come servizio dalla convenzione stipulata con la prefettura. Ma come spesso accade, la riposta alle esigenza primarie dei migranti e al loro bisogno di autodeterminazione è affidato essenzialmente alla sensibilità dei gestori!
Fra le strutture individuate dalla prefettura di Caltanissetta ve ne era una anche nel comune di Mussomeli, la quale avrebbe dovuto ospitare decine di richiedenti asilo. Ma é accaduto che alcuno si sia preoccupato di informare della stipula della convenzione tra Prefettura ed ente gestore il sindaco, ne' l’intera cittadinanza. Pertanto, quando la notizia è trapelata, la protesta da entrambe le parti non si è fatta attendere,e, addirittura, la struttura individuata è stata dichiarata inagibile  dal primo cittadino, il quale, in un comunicato, si è espresso in questi termini:“Mi dicono che gli immigrati verranno ospitati nell’ex molino dell’Annivina: ciò è impossibile perché la struttura, su stessa ammissione della proprietaria, non ha alcun requisito, anzi è stato dichiarato inagibile (...)” e continua: “Ho scritto al prefetto che è una persona verso cui nutro profonda stima, per chiedere notizie più certe su quello che per il momento rimane confinato come vox populi.(…). E poi credo che prima di prendere una decisione di questo genere, bisognerebbe coinvolgere l’Amministrazione, sentire la popolazione ed informarla. Temi di questo genere vanno affrontati e decisi con i cittadini, non è possibile dall’oggi al domani, senza alcun coinvolgimento, inviare degli immigrati in una struttura tra l’altro inidonea ad accoglierli”.
La reazione dei cittadini sembra esser ancor meno diplomatica e , sul quotidiano locale "Il fatto nisseno" del 5 dicembre scorso, in un articolo intitolato “Un centro immigrati a Mussomeli, scoppia la rivolta sul web”, vengono citati i seguenti commenti: I mussomelesi vogliono lavoro e aiuti economici, non un aggravamento della loro condizione con una nutrita presenza di altri disperati”. “La sicurezza dei cittadini dove la mettiamo?”. “Questi non portano niente di buono”. “Bisogna organizzarsi e preparare una manifestazione di protesta e una raccolta di firme- si legge in un post su Facebook. “Non si tratta di razzismo, che è l’espressione del cervello umano ridotta ai minimi termini. L’unica razza che conosco è quella umana, ma la situazione di grave crisi economica e sociale del Paese non ce lo consente”. http://www.ilfattonisseno.it/2013/12/un-centro-immigrati-a-mussomeli-scoppia-la-rivolta-sul-web/
La strada per una Mussomeli multiculturale sembra essere senz'altro lunga, ma probabilmente attraverso una puntuale informazione e un’opera di mediazione sarebbe stato possibile attenuare i consueti “allarme invasione” e i toni xenofobi che seguono ad interventi di inserimento del genere. Ad ogni modo, sembra che la convenzione con il centro di Mussomeli non sarà attivata e che la Prefettura stia lavorando per cercare altre strutture. Nel frattempo, come sempre, a pagare le conseguenze di questo incidente diplomatico sono, ancora una volta, i migranti costretti a continuare a vivere sotto le stelle in pieno inverno.

Giovanna Vaccaro
Borderline Sicilia Onlus