martedì 4 febbraio 2014

“AT THE LIMEN” – uscito un nuovo report sui CIE e la “Direttiva Rimpatri”

Comunicato stampa 4.02.2014
Gravi mancanze riguardo all'applicazione della direttiva rimpatri in Spagna, in Italia e a Cipro.
Condizioni inumane e illegittime in cui si trovano i migranti durante il trattenimento nei centri di identificazione ed espulsione (CIE).
Dal 1 agosto 2012 al 31 gennaio 2014 borderline-europe, in cooperazione con le organizzazioni partner KISA a Cipro, Borderline Sicilia in Italia e Mugak e Andalucía Acoge in Spagna, ha condotto una ricerca sul campo riguardante l'applicazione della c.d. direttiva rimpatri (2008/115/CE).


Il focus della ricerca è stato quello di mettere in luce come la detenzione dei migranti in attesa di espulsione è praticata nei paesi già citati.
Questo progetto è stato realizzato con il supporto del programma europeo “Europe for Citizens”. I risultati più importanti sono ora disponibili nella pubblicazione “At the limen”. I tre paesi oggetto della ricerca sono stati criticati per la violazione della Convenzione Europea per i Diritti dell'Uomo e della direttiva rimpatri per quanto riguarda le condizioni di detenzione dei migranti in attesa di espulsione.
In particolare è stata riscontrato:
    Il trattenimento diventa la norma; la detenzione come ultima ratio, così come previsto dai considerando della direttiva, non è considerata;
    I migranti sono privati della libertà anche quando il loro rimpatrio non risulta effettivamente possibile a causa della mancata collaborazione con le autorità diplomatiche con i paesi di provenienza;
    In alcuni paesi vengono trattenuti anche minori e persone particolarmente vulnerabili;
    Assenza di effettiva tutela legale;
    Assenza Carenza di tutela socio-sanitaria, restrizioni nell'accesso ai servizi;
    Assenza o carenza di informazioni fornite ai migranti trattenuti: spesso sono ignorate le ragioni del trattenimento;
    Criminalizzazione dei migranti: spesso trattenimento e detenzione come sanzione penale sono confuse, in alcuni casi le strutture per la detenzione “amministrativa” e quella “penale” sono le stesse e in altri casi migranti “irregolari” e persone in attesa di giudizio penale vengono trattenute negli stessi ambienti.
La ricerca mette in luce come in Italia, Spagna e Cipro, alcuni dei principi e delle regole così come definiti nella direttiva rimpatri non sono rispettati. Questa situazione in generale potrebbe non cambiare se si continua a considerare la detenzione come uno strumento legittimo nell'ambito delle politiche europee sull'immigrazione.
Rafforzare lo strumento del trattenimento significa privare i migranti della loro libertà e dei loro diritti. Infine la detenzione, come esposto nel report, non è uno strumento efficace per l'allontanamento effettivo dei migranti.
La Commissione Europea dovrebbe aver redatto un rapporto valutativo sull'applicazione della direttiva rimpatri entro il 24 dicembre 2013. Il rapporto non è ancora disponibile e a tutt'oggi non si sa se verranno effettuate delle modifiche a questo strumento normativo.
Il rapporto in lingua inglese di borderline-europe può essere richiesto in versione cartacea: borderline-europe, Mehringhof, Gneisenaustr. 2a, D-10961 Berlin, mail@borderline-europe.de
o scaricato:
http://www.borderline-europe.de/sites/default/files/background/2014_Final_brochure_at-the-limen.pdf
Vi saremmo grati se voleste pubblicare e diffondere questa informazione.
Per il partner italiano, Borderline Sicilia
Judith Gleitze, presidente
Contatto: borderline-sicilia@libero.it, www.siciliamigranti.blogspot.com