lunedì 24 marzo 2014

Chiude il nuovo centro di accoglienza straordinaria di Comiso: migranti trasferiti al CPSA di Pozzallo

Domenica 23 marzo, ci siamo recati a Pozzallo per verificare quale fosse la situazione al CPSA situato al porto ed in generale nel paese rivierasco che, nella settimana appena trascorsa, è stato attraversato da un migliaio di migranti sopravvissuti al mare ma tutt’altro che salvi dal rischio di “naufragare” in un sistema di accoglienza caotico e rigorosamente improvvisato.

Diversamente da quanto accaduto nel recente passato, alcuni migranti sbarcati ad Augusta sono stati trasferiti in altre regioni d’Italia, attraverso ponti aerei dall’aeroporto di Comiso, ma molti altri sono stati “smistati” in centri emergenziali della Sicilia.
L’ultimo centro straordinario, per quanto concerne la provincia di Ragusa, era stato attivato la settimana scorsa nell’azienda “Don Pietro”, un’antica masseria situata a Comiso. Nei giorni scorsi, circa trecento migranti si erano allontanati autonomamente dalla struttura e, ieri, abbiamo appreso che il centro di Comiso sarebbe stato chiuso, con il trasferimento degli ultimi migranti rimasti - circa cento persone - nel CPSA di Pozzallo, che  già ospitava 120 persone.

Sebbene ci trovassimo di fronte al cancello di entrata, non abbiamo intravisto neanche un migrante sostare nel piazzale antistante alla struttura così come nessuno abbiamo incontrato sul lungomare dove abitualmente si incrociano i migranti ospiti della struttura. In merito a tale strana calma abbiamo ottenuto risposta da un ragazzo che abbiamo incontrato casualmente in paese, che ci ha raccontato di esser fuggito dal CPSA e che da tale centro non è consentito uscire; ciò sarebbe legato al timore che alcuni migranti che si sono opposti alle procedure di identificazione possano allontanarsi dal centro. E’ evidente che se così fosse ci troveremmo di fronte all’ennesima forma di detenzione arbitraria.

Elio Tozzi 
Borderline Sicilia