venerdì 4 luglio 2014

La tendopoli di Messina sarà attiva almeno fino a dicembre. Lo rivela l’ultimo bando prefettizio

Tempostretto.it - La Prefettura di Messina ha indetto un bando per il rinnovo dell’affidamento della gestione del “centro temporaneo di accoglienza” a Conca D’Oro, Annunziata. Il bando con scadenza il 16 luglio rimarrà in vigore fino al dicembre 2014, salvo revoche. 
Dopo il  caldo estivo, di nuovo le piogge. Almeno fino al dicembre 2014, salvo revoche.  A dispetto di chi la voleva chiusa già dopo che le prime tende furono erette, la tendopoli dell’Annunziata avrà tutto il tempo per spegnere la prima candelina a fine Novembre e per festeggiare l’anniversario dell’alluvione del 26 dicembre 2013. Un altro caso di curiosa longevità di una struttura “temporanea “sotto il regime dell’emergenza perpetua.
È quanto stabilito dal nuovo bando indetto dalla Prefettura di Messina “su indicazione del Ministero dell’Interno” – come viene specificato nel documento stesso – che ha per oggetto la “convenzione per la prima accoglienza dei cittadini stranieri che hanno chiesto protezione internazionale”. In pratica, il Ministero ha esortato la Prefettura affinché procedesse ad una nuova individuazione dell’ente gestore del campo profughi che nel bando viene indicato con la denominazione "Centro Temporaneo di Accoglienza -località Conca d'Oro, Messina". Il bando specifica che la struttura ha un numero massimo di 250 persone – otto per ogni tenda.
Si legge nel bando: “L'ente gestore dovrà assicurare in particolare i servizi per l'integrazione, oltre i servizi di gestione amministrativa, i servizi di assistenza generica alla persona, i servizi di pulizia e igiene ambientale, l'erogazione dei pasti, la fornitura di beni (compreso l'erogazione del "pocket money" nella misura di euro 2,50 pro capite/pro die, fino ad un massimo di euro 7,50 per nucleo familiare, da erogare sotto forma di "buoni" spendibili in strutture ed esercenti convenzionati o di carte prepagate da utilizzare a seconda delle necessità dell'ospite e l'erogazione di una tessera/ricarica telefonica di euro 15,00 all'ingresso).Possono presentare offerta i soggetti che abbiano maturato comprovata esperienza in ambito SPRAR o in progetti di accoglienza destinati ai richiedenti protezione internazionale, o nella gestione dell'Emergenza nord Africa. Il criterio di aggiudicazione -verificati i prescritti requisiti- sarà quello del prezzo più basso, con una base d'asta di 30,00 (trenta/00) euro, oltre iva (se dovuta). Si procederà all'affidamento del servizio anche in presenza di una sola offerta, purché valida e ritenuta congrua. I servizi compresi nell'allegato schema di convenzione dovranno essere assicurati fino al 31 dicembre 2014, salvo recesso anticipato in caso di venir meno delle esigenze”. Le domande dovranno essere presentate entro le 10:00 del  16 luglio 2014.
Quando lo scorso ottobre fu adibito a centro temporaneo di accoglienza il palazzetto sportivo del PalaNebiolo, il servizio mensa fu affidato alla società Cascina Global Service, mentre l’assistenza sanitaria veniva garantita dalla Croce Rossa. In seguito, a Novembre il bando per l’affidamento ad un ente gestore fu vinto da un’associazione temporanea di imprese che ha visto come capofila la  Sines Hospes, copartecipi La Cascina Global Service e Sol.Co – società già coinvolte nella gestione del Cara di Mineo, dove la capofila è la Sisifo. Questo bando scadeva il 31 dicembre del 2013, finora l’affidamento è stato rinnovato in regime di proroga. Nel frattempo lo statuto giuridico del centro “temporaneo” non è mai stato oggetto di una definizione. Tutt'ora il campo profughi di Conca D'Oro – come il palazzetto sportivo aperto in precedenza – resta un non-luogo giuridico, assimilabile solo agli ex Centri- Puglia sorti in seguito alla “emergenza” del 2011. Se il Palazzetto Sportivo al PalaNebiolo, struttura al chiuso limitrofa al campo da baseball dove è successivamente sorta la tendopoli – da cui ancora dipendono i servizi igienici della stessa - è stato dichiarato inagibile per ben due volte in seguito alle relazioni dell'Azienda Provinciale Sanitaria. La prima volta fu a Novembre – cosa che portò alla nascita della tendopoli- successivamente ad Aprile il Palazzetto Sportivo fu riaperto in via “straodinaria” in seguito al primo sbarco diretto avvenuto sui moli di Messina, di circa cinquecento persone, trecento delle quali furono sistemate nella palestra tramutata in una distesa di brande, molte anche “a castello”, dopo l'ennesimo sopralluogo dell'Asp – su esplicita richiesta del Sindaco- la Prefettura ad inizio Maggio inviò al Ministero la comunicazione dell'inagibilità della struttura a causa di gravi problematiche igenico-sanitarie. Nulla hanno potuto, però, le numerose relazioni Asp sulle sorti della tendopoli che continua a funzionare a pieno regime, nonostante la negatività dei pareri sanitari. Emblematiche le relazioni del 30 dicembre e del 7 gennaio che bocciano da un punto di vista igienico- sanitario la struttura, confermate da un rapporto dei medici della Polizia di Stato del 10 Gennaio. E se il problema d'inverno sono le piogge – essendo il campo soggetto a continui allagamenti, come rilevato da una relazione dei Vigili del Fuoco già l'8 novembre 2013, prima che le tende fossero montate – d'estate le tende diventano invivibili per il caldo. A nulla è valso, però, l'appello dell'esperta del Comune di Messina, Clelia Marano, che ha denunciato le condizioni di afa insopportabile in cui sono costretti a vivere gli ospiti del caldo già un mese fa.

Nel frattempo, ad Aprile, la Prefettura ha indetto, comunque, anche un ulteriore bando dove veniva richiesto il suggerimento di una struttura dove realizzare un centro di accoglienza per migranti. Di quattro partecipanti a questo bando, tre hanno presentato strutture in provincia – una delle quali scartata per prima – e una di 150 posti a Messina. Gli edifici rientrano in quelli delle ex Ipab. In questi mesi, la Prefettura ha continuato con gli accertamenti, fino a dichiarare idonea la struttura di Messina. Ora, per attivare il centro si attende solo l'ok del Ministero. Così, dopo un lungo tempo in cui è rimasta distante dal fronte della prima accoglienza, Messina potrebbe ritrovarsi con ben due centri per migranti. Uno, quello nell'ex Ipab, probabilmente meglio inquadrato nelle classificazioni ministeriali e l'altro, la tendopoli, che continua nel suo ruolo di centro di smistamento. Ricordiamo che già a fine 2013 il Ministero aveva ipotizzato la creazione di tre grandi centri di “smistamento” da realizzare a San Giuliano di Puglia, Messina e un'altra città nella penisola. Da questo punto di vista sembra che questo progetto ministeriale stia andando coerentemente avanti.



Eleonora Corace