venerdì 5 settembre 2014

Newsletter SICILIAMIGRANTI - agosto 2014

  • NON CESSANO LE TRAGEDIE IN MARE, INSIEME AI SALVATAGGI
  • LE GRAVISSIME VIOLAZIONI DELLA PRIMA ACCOGLIENZA IMPROVVISATA 
  • ANCORA DENUNCE SULL’ACCCOGLIENZA NEI CAS E NEI CENTRI INFORMALI. LA SOPRAVVIVENZA DEL MODELLO SPRAR
  • GLI INTERMINABILI PELLEGRINAGGI DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI E LE LORO PROTESTE
  • NOVITÀ ED EVENTI

 Un clima di opprimente indifferenza, in quello che i nostri politici vantano come “Paese dell’accoglienza”, si respira nelle centinaia di persone che in mare hanno perso la vita e lì sono stati dimenticati, si percepisce dagli occhi affranti dei migranti che per mesi restano nei centri delle province siciliane, in attesa di documenti che, insieme alla libertà, sembrano non arrivare mai.


NON CESSANO LE TRAGEDIE IN MARE, INSIEME AI SALVATAGGI
Non cessano le tragedie in mare che continuano a mietere vittime, tra corpi recuperati tra le onde e centinaia di dispersi che mai troveranno degna sepoltura. Ancora una volta la cittadina di Pozzallo è stata testimone dello sbarco di diciotto salme, sbarcate nel porto il 23 agosto. I superstiti raccontano un viaggio di paura e sofferenza, e denunciano la scomparsa di altri sei connazionali.
Solo un giorno più tardi, il porto di Augusta ha accolto le vittime di un secondo naufragio, e le 24 salme di coloro che non sono riusciti a salvarsi.

Gli arrivi si susseguono incessanti in tutti i porti dell’isola. Il porto di Pozzallo è stato il più colpito, con una raffica di sbarchi durante tutto il mese e un totale di più di 2.000 persone soccorse.
La macchina dell’accoglienza si muove rapida anche al porto di Augusta, dove la sera del 19 agosto sono sbarcati 179 siriani e siro-palestinesi,
che sono poi stati smistati tra i centri di Città Giardino e “Umberto I” di Siracusa.
A Palermo si sono registrati circa 800 arrivi in agosto, gli ultimi dei quali ospitati al Villaggio Ruffini della Caritas.
Continui sbarchi anche al porto di Catania, tra cui moltissimi bambini siriani,
mentre Porto Empedocle chiude il mese con l’arrivo di 134 persone.
Oltre agli arrivi previsti, si sono verificati anche approdi inattesi nella spiaggia di Tre Fontane, in provincia di Trapani,
a Torre Salsa, nellʼagrigentino, la settimana seguente, e a Pozzallo nella notte di ferragosto.

LE GRAVISSIME VIOLAZIONI DELLA PRIMA ACCOGLIENZA IMPROVVISATA
La caserma di Bisconte, nei pressi di Messina, è stata resa disponibile per ospitare, entro la metà di agosto, circa 200 migranti, ma la capienza potrebbe raggiungere le 600 persone.
Il Palaspedini di Catania rimane nell’occhio del ciclone a causa del trattamento inumano riservato ai migranti che, in seguito allo sbarco, dovrebbero restarvi per poche ore e invece vi si trovano intrappolati per settimane senza vestiti né informazioni circa le procedure d’asilo.
L’indignazione cresce dal momento che la città avrebbe a disposizione strutture idonee alla prima accoglienza, che però vengono solo sporadicamente utilizzate, come nel caso del centro Don Puglisi a Catania.
Il permanere dei migranti per giorni in centri adibiti alla primissima accoglienza è prassi abituale anche  Palermo, sebbene in condizioni meno gravi di degrado.

ANCORA DENUNCE SULL’ACCCOGLIENZA NEI CAS E NEI CENTRI INFORMALI. LA SOPRAVVIVENZA DEL MODELLO SPRAR
L’accoglienza nei CAS si conferma inadeguata in tutte le province siciliane: tempi di attesa lunghissimi, mancanza di personale, e scarico di responsabilità sulle associazioni umanitarie che gestiscono i centri. È il caso del CAS di San Carlo a Palermo, dove opera la Caritas.
Intanto a Marsala i 120 migranti ospiti all’Hotel Acos continuano a protestare per le condizioni di non vita a cui sono costretti ad adeguarsi: oltre all’attesa, lamentano la scarsa considerazione rispetto alle condizioni di salute di alcuni ospiti, il pocket money consegnato in ritardo e la pessima qualità del cibo.

Se la permanenza nei CAS è lunga, quella nei centri Sprar sembra infinita. Questo mese ci siamo però confrontati con due realtà che, nonostante lo stanco decorrere della burocrazia, tentano ogni giorno di tener fede ai propri obiettivi e di garantire un’accoglienza dei migranti quanto più dignitosa possibile. È il caso dei centri Sprar di Vizzini e Pozzallo.

GLI INTERMINABILI PELLEGRINAGGI DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI E LE LORO PROTESTE
A Caltagirone, il centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati di Villa Montevago ha chiuso i battenti da un giorno all’altro e i ragazzi ospitati sono stati trasferiti nei centri di Ispica e Portopalo, gestititi dalla cooperativa “La Forza della Vita”.
A Portopalo, però, il centro per minori è da tempo al collasso, sovraffollato e malgestito, come riporta lo stesso medico operante all’interno.
La stessa situazione si registra anche alle Scuole Verdi di Augusta, dove i ragazzini, alcuni anche di soli 14 anni, sono lasciati totalmente allo sbando, e i pochi che riescono a trovare un’ancora di salvezza nello sport la vedono svanire dietro le barriere della burocrazia.
A Ispica un gruppo di 22 minori, tra i 14 e i 17 anni, ha marciato lungo la strada statale che conduce al polo commerciale di Modica per reclamare i propri diritti. Protesta seguita anche dai minori del centro di Pozzallo che chiedono di essere trasferiti al palazzetto dello sport.


NOVITÀ ED EVENTI
A Lampedusa, dopo 28 anni di presenza ininterrotta sulľ isola, termina l’operazione “Strade sicure”. I 70 militari dell’esercito verranno sostituiti da 20 militari dell’Aviazione che si occuperanno della supervisione dei due sistemi di onde radar, autorizzate il 15 luglio nonostante le continue proteste dei Lampedusani.
È salpata la prima nave privata destinata al soccorso di migranti in mare. A lanciare la sfida della nave“Phoenix I”, imbarcazione di 40 metri con a bordo un team di professionisti, è stata un’imprenditrice italiana trasferitasi a Malta alcuni anni fa.
Un comunicato stampa emesso dalla Prefettura di Trapani ha reso nota l’imminente chiusura del CARA di Salina Grande:

È stato ufficializzato il programma della sesta edizione del LampedusaInFestival, piccolo festival di Comunità, migrazioni, lotte, turismo responsabile e storie di mare. Un concorso per filmmakers in programma a Lampedusa dal 25 al 30 settembre.