domenica 5 ottobre 2014

Newsletter SICILIAMIGRANTI - settembre 2014

  • non si fermano i naufragi e i nuovi arrivi in tutta la sicilia
  • migranti in protesta, vittime di violenza sul territorio
  • minori non accompagnati: la determinazione nella difesa dei propri diritti, tra abbandono, trasferimenti e ricollocamenti in strutture non adeguate 
  • i cas e gli sprar in cui lo spazio e il tempo dell’attesa diventano oppressione
  • novità ed eventi
NON SI FERMANO I NAUFRAGI E I NUOVI ARRIVI IN TUTTA LA SICILIA
Mentre ai vertici europei fervono le discussioni sul ruolo che rivestirà Frontex Plus e il futuro di Mare Nostrum in mare si moltiplicano i naufragi
La notte tra il 12 e il 13 settembre, al largo di Malta, sono circa 500 le persone che perdono la vita in seguito ad una tragica vicenda raccontata da due superstiti palestinesi ad un membro dell’OIM
La descrizione del volontario speronamento di una nave carica di migranti, effettuato da alcuni scafisti dopo una lite con i profughi, porta ad aprire un’indagine sui fatti, ascrivibili non più ad un incidente ma ad un vero e proprio omicidio di massa
Non cessano intanto gli sbarchi sulle coste di tutta la Sicilia. I punti di arrivo principali rimangono Augusta, Pozzallo e Catania
Anche a Palermo giungono centinaia di migranti in quest’ultimo mese
Più rari sono gli arrivi a Porto Empedocle e Messina, dove si registra una minore presenza di personale volontario ed assistenziale, nonché episodi di infondato timore da parte delle forze dell’ordine reclutate, sulla scia delle campagne mediatiche discriminatorie che vedono i migranti come portatori di malattie virulente
Sono pochi ma permangono anche gli arrivi che riescono a sfuggire le previsioni. A Pozzallo un vecchio peschereccio viene avvistato e poi scortato nella notte a poche miglia dalla costa, con due sbarchi ravvicinati e i centri di prima accoglienza al collasso


MIGRANTI IN PROTESTA, VITTIME DI VIOLENZA SUL TERRITORIO
Sul versante delle cosiddetta accoglienza sul territorio, si registrano purtroppo gravi violazioni dei diritti umani in alcuni centri. Esplode la protesta nel centro SPRAR di Grammichele, dove i migranti affermano di essere “trattati come animali”
In un altro centro di Caltagirone, l’esasperazione dei profughi è invece data dall’estenuante attesa di una decisione in merito alla loro richiesta di protezione internazionale, da parte della Commissione
mentre a Palagonia, per i migranti la situazione di abbandono, difficoltà ad accedere alla procedura d’asilo, e discutibile assistenza medica, si somma ad episodi di violenza cittadina nei loro confronti
Si tratta purtroppo di episodi sempre più frequenti. Profughi insultati ripetutamente per la strada, minacciati nei pressi delle strutture dove alloggiano da cittadini che con atti intimidatori si oppongono anche all’apertura di nuovi centri di accoglienza

MINORI NON ACCOMPAGNATI:  LA DETERMINAZIONE NELLA DIFESA DEI PROPRI DIRITTI,  TRA ABBANDONO, TRASFERIMENTII E RICOLLOCAMENTI IN STRUTTURE NON ADEGUATE
Diventa sempre più critica la situazione dei minori non accompagnati, i cui arrivi sono in aumento. All’inizio del mese una quarantina di ragazzi egiziani vengono trasferiti nel CPSA di Pozzallo, formalmente “chiuso” fino al 16 settembre, insieme ai loro compagni sub sahariani che, ancora una volta, manifestano una grande consapevolezza dei propri diritti
Anche a Palermo, un gruppo di minori ospiti del centro Kaleidos, ha consegnato una lettera di protesta ad una comando di Polizia, pretendendo spiegazioni sui continui trasferimenti, il ritardo dei documenti e le precarie condizioni con cui sono costretti a fare i conti quotidianamente
attese e spostamenti che impediscono la creazione di un percorso di inserimento ed interazione sul territorio di questi giovani, già dall’accesso alla procedura di richiesta di protezione internazionale


I CAS E GLI SPRAR IN CUI LO SPAZIO E IL TEMPO DELL’ATTESA DIVENTANO OPPRESSIONE
Lo stillicidio dei continui trasferimenti viene vissuto anche dai migranti adulti, che spesso si trovano collocati in paesi dell’entroterra dopo una lunga peregrinazione senza documenti, ma continuano con determinazione ad inseguire un futuro in Italia. L’esempio del Cas di Vittoria
Peraltro, l’isolamento di certi centri di accoglienza si rivela un ostacolo quasi insormontabile per chi, oltre ai documenti, necessita di connessioni sul territorio per riuscire a vivere in modo dignitoso
e si trova sempre più spesso in uno stato di esasperazione, trascorrendo giornate scandite solo dal tempo dei pasti e del riposo. A ciò si aggiungono a volte situazioni abitative quanto mai precarie, come nei centri di Piana degli Albanesi
In altri casi, migranti alloggiati in strutture di accoglienza straordinarie o senza alcuno status giuridico temono ogni trasferimento che comporterebbe lo spostamento, da una sede territoriale ad un'altra, della competenza a decidere sulla loro richiesta di asilo e, dunque, l’ulteriore protrarsi dei tempi di attesa. La lentezza della burocrazia, si accompagna spesso ad una scarsa conoscenza, da parte dei migranti, della loro situazione giuridico amministrativa, dovuta alla mancanza di assistenza ed orientamento legale all’interno dei centri straordinari, ma anche in alcuni centri Sprar, dove si riscontrano anche altre criticità, come quella dei ritardi nell’elargizione del pocket money

NEWS ED EVENTI
A Palermo, la responsabile dei centri accoglienza per migranti della Caritas, Nadia Sabatino, illustra l’operato dell’associazione tra urgenze, disponibilità e perplessità nella gestione dell’accoglienza straordinaria dei richiedenti asilo
A dispetto delle ultime comunicazioni date dalla prefettura di Trapani, rimane invece aperto il CARA di Salinagrande. Non migliorano le situazioni di accoglienza per chi riesce ad arrivare sopravvivendo ai continui naufragi in mare
A metà settembre Il ministero dell’Interno ha emanato una circolare con la quale ha disposto che le stringenti modalità di foto segnalamento siano applicate ad ogni gruppo di migranti in arrivo in Italia
mentre cercano una via di fuga dal nostro paese verso il nord Europa molti dei profughi siriani e palestinesi che si raggruppano sempre più numerosi alla stazione di Catania o alla moschea della città, dove nella ricerca ostinata di sopravvivenza e libertà
Si è tenuta nelle giornate del 5 e 6 settembre a Siracusa e Pozzallo la rassegna “Oltremare Festival”, con il patrocinio di Borderline Sicilia e l’intervento dell’avv. Paola Ottaviano. Due giorni di dibattiti, musica e buon cibo all’insegna della convivialità, per riflettere sulle dinamiche geopolitiche che attraversano il mediterraneo ma soprattutto dare voce e concretezza alle esperienze di chi l’ha attraversato rischiando la vita.
Mentre a Lampedusa, dal 25 al 30 settembre è andato in scena il LampedusaInFestival, una cinque giorni di film, musica, mostre e dibattiti, per rilanciare il dialogo su immigrazione, militarizzazione, lotte, resistenza e comunità. Borderline Sicilia, insieme alla ONG tedesca borderline- europe è presente sull’isola per partecipare ai dibattiti e stare accanto ai parenti delle vittime del naufragio di un anno fa.


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