venerdì 9 gennaio 2015

Newsletter SICILIAMIGRANTI - dicembre 2014

Indice
  • Inchiesta di "Mafia Capitale": Esce allo scoperto il mega business dell'accoglienza. Da Mineo, Melilli, Catania atutta la penisola 
  • Continuano gli sbarchi: Cosa attende chi riesce a sopravvivere?
  • Un sistema immobile ed impenetrabile: L'accoglienza ad Agrigento e Caltanissetta
  • Dare una voce ai propri diritti: Proteste di migranti a Piana degli Albanesi e Catania
  • Nuove Commissioni territoriali: Cosa cambierà per i migranti?
  • Osservatorio Razzismo e Xenofobia: Aggressione e devastazione ad Avola e Messina
  • Info e contatti

INCHIESTA DI “MAFIA CAPITALE”: ESCE ALLO SCOPERTO IL MEGA BUSINESS DELL’ACCOGLIENZA. DA MINEO, MELILLI, CATANIA A TUTTA LA PENISOLA  


A Roma, l’inchiesta “Mafia Capitale” porta allo scoperto i legami esistenti tra gli ambienti malavitosi facenti capo a Carminati, al suo braccio destro Buzzi e al Dott. Luca Odevaine. Quest’ultimo, membro del tavolo Nazionale dell’accoglienza e consulente al Cara di Mineo, gestiva come un vero e proprio sistema lo smistamento dei flussi di migranti da Mineo alle cooperative di Buzzi, dando vita ad uno scandaloso business dell’accoglienza.

Una situazione già denunciata dagli attivisti siciliani all’apertura del Cara di Mineo nel 2011. Oggi si scoprono istituzioni, politici, consorzi, cooperative e soggetti privati dediti a spartirsi denaro e potere sulla pelle dei migranti
Ma ora più che mai, l’attenzione và rivolta a chi è stato e rimane ancora “vittima”di questa situazione: le migliaia di migranti transitati e attualmente ancora alloggiati al Cara, privati di diritti sanciti dalla legge

Borderline Sicilia, insieme ad Asgi, denuncia in un comunicato alcune violazioni di procedure riguardanti i richiedenti asilo all’interno del Cara, chiedendo un confronto sulla situazione. Affinchè nel frastuono dello scandalo, i diritti umani non passino sotto silenzio

 

CONTINUANO GLI SBARCHI: COSA ATTENDE CHI RIESCE A SOPRAVVIVERE?


Nei porti siciliani di Pozzallo, Augusta, Porto Empedocle, Catania e Messina, non sono cessati gli sbarchi con la fine della missione Mare Nostrum. Ma ciò che accade adesso è che se da una parte migliaia di migranti vengono soccorsi,  dall’altra molti continuano a morire,  perchè intercettati troppo tardi e perchè venuta meno l’operazione di soccorso della marina militare. Storie terribili che trovano ormai poco spazio nei media, mentre la macchina dell’accoglienza non sembra per nulla migliorare
La fine dell’anno vede la scadenza di molti appalti di gestione dei centri d’accoglienza. Nell’intricato disegno di proroghe ed indebitamenti, le necessità dei migranti sembrano sempre essere le meno considerate. Il caso di Pozzallo
e di Messina. Qui, in occasione della Giornata d’Azione Globale per i diritti dei Migranti, Rifugiati e Sfollati, alcuni membri della Rete Antirazzista riescono ad entrare ed innalzare uno striscione all’interno del PalaNebiolo, denunciando l’inderogabilità di una situazione di accoglienza più umana.
Intanto, nei numerosissimi centri di prima e seconda accoglienza sparsi per il territorio, chi è costretto ad attese infinite, cerca nuove strategie per costruirsi un futuro e non cedere alla disperazione. Spesso contando solo sulle proprie forze

UN SISTEMA IMMOBILE ED IMPENETRABILE: L’ACCOGLIENZA AD AGRIGENTO E CALTANISSETTA


Ad Agrigento, la gestione del fenomeno migratorio appare ancora troppo spesso improvvisata. La disorganizzazione è visibile dal momento dello sbarco, a Porto Empedocle, fino ai successivi smistamenti dei migranti nei centri sparsi sul territorio, dove sovente mancano i servizi di prima necessità, come l’assitenza medica. Il silenzio complice degli enti gestori, va di pari passo con l’immobilismo della Prefettura sulle future assegnazioni dei centri e il monitoraggio di quelli esistenti, a poco tempo dall’annunciata riapertura del Cpsa di Lampedusa.
Nel mese di settembre, Borderline Sicilia aveva fatto visita al Cara ed al Cda di Pian del Lago, insieme ad alcuni membri della rete LasciateCIEntrare. Ad ottobre è stata una delegazione europea a far visita sempre al medesimo Cda. Dopo mesi rimangono le stesse gravi inadempienze nei confronti dei migranti
Le visite dei parlamentari sono state invece l’occasione per sgomberare, senza preavviso, anche l’ultimo degli accampamenti di migranti intorno al Cara di Pian Del Lago. Con l’unico effetto di rendere ancor più invisibile l’inadeguatezza e le colpe del sistema, e dar vita a nuove situazioni di sfruttamento e marginalità
Anche a Montedoro, piccolo paese della provincia nissena e sede di due Cas, la situazione dell’accoglienza non è delle più felici. Si registra la difficoltà dei migranti, e degli operatori che li seguono, ad interfacciarsi con richieste e prassi dubbie della Prefettura
che risultano ancor meno gestibili in mancanza dell’idonea assitenza legale e la conduzione poco strutturata di centri a gestione famigliare
Fortunatamente, nel territorio nisseno c’è anche chi da anni si dedica all’accoglienza scavalcando le logiche emergenziali. Dare concretezza a parole come integrazione e valorizzazione delle capacità di chi arriva, rispondere alla loro necessità di orientamento, ma soprattutto fornire loro gli strumenti per ricostruirsi una vita libera. Questi gli obiettivi degli operatori del centro di accoglienza “I Girasoli” di Mazzarino

DARE VOCE AI PROPRI DIRITTI:PROTESTE DI MIGRANTI A PIANA DEGLI ALBANESI E CATANIA


I richiedenti asilo del centro San Giorgio, nel piccolo paesino di Piana degli Albanesi, rifiutano il cibo in segno di protesta per le condizioni in cui sono costretti a vivere da mesi. In un luogo in cui l’integrazione è davvero difficile e si è costretti ad attese infinite, vengono meno anche le tutele basilari, in un continuo gioco di scaricabarile tra gli enti, che cavalcano la solita scusa dell’emergenza.
A Catania fanno sentire invece la propria voce un gruppo di minori non accompagnati, ospiti del centro La Madonnina di Mascalucia. Scesi dal paese alla città a piedi, hanno passato un intera notte al freddo bussando alle porte della Prefettura, per denunciare la mancanza di vestiti, l’impossibilità di andare a scuola, imparare l’italiano e fare telefonate. Per avere una vera accoglienza e qualcuno che li possa tutelare.

 

NUOVE COMMISSIONI TERRITORIALI: COSA CAMBIERA’ PER I MIGRANTI?


A  breve entreranno in attività le nuove Commissioni Territoriali, che da 10 passeranno a 20, e con queste sono in arrivo nuovi finanziamenti.Nel quadro generale attuale, che vede una gestione spesso superficiale delle audizioni e un continuo aumento dei dinieghi, ci si chiede quali nuove garanzie avranno i richiedenti in ogni fase della loro procedura.

 

OSSERVATORIO RAZZISMO E XENOFOBIA: AGGRESSIONI E DEVASTAZIONI AD AVOLA E MESSINA


In un clima di generale insofferenza, non cessano gli episodi di intolleranza verso i migranti, che sfociano in atti di aperto razzismo. Ad Avola, nel siracusano, alcuni giovani ragazzi lanciano insulti e scagliano oggetti contro un centro SPRAR per ben due giorni consecutivi. Un preoccupante segnale di come la gestione caotica della cosiddetta accoglienza sia il primo ostacolo all’integrazione.
A Messina invece, viene saccheggiata e devastata la sede del circolo arci “Thomas Sankara”, luogo simbolo per la sua attività a favore della difesa dei diritti, conoscenza ed integrazione fra i messinesi ed i migranti.

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