mercoledì 4 maggio 2016

Newsletter SICILIAMIGRANTI - Aprile 2016



  • Accampati, isolati ed abbandonati. Cosi’ l’Italia non accoglie chi dovrebbe proteggere
  • “Fuggiamo per vivere”: migliaia di migranti approdano ancora sulle coste siciliane
  • Si commemorano stragi, ma in mare si continua a morire. L’Europa alza nuove barrier
  • News: archiviata la denuncia conro un’operatrice di Borderline Sicilia. La vicenda di Lamine: rifugiato in Italia, prigioniero della burocrazia in Mali

ACCAMPATI, ISOLATI ED ABBANDONATI. COSI’ L’ITALIA NON ACCOGLIE CHI DOVREBBE PROTEGGERE

Rischiano la vita per chiedere all’Italia protezione e la possibilità di avere un futuro. Dopo anni ancora in molti si trovano senza un posto in cui dormire. Sono ancora diverse decine infatti i profughi costretti a rimanere accampati per mesi nella tendopoli di Pian del Lago, vittime di prassi altamente irrispettose dei diritti umani, che costringono centinaia di persone in un limbo burocratico ingiustificabile, privandole della possibilità di godere dei diritti fondamentali

La situazione non è migliore in altri Cas visitati da Borderline Sicilia, come il centro situato a S. Marco di Licata o il Cas “Villa Daniela” di Gela. Migranti abbandonati a loro stessi e completamente isolati fisicamente ed umanamente dal tessuto sociale in cui dovrebbero essere inseriti. Senza una tutela minima che vada oltre l’assistenzialismo, un supporto psicologico e la volontà di un dialogo da parte di gestori ed istituzioni, la via preferita da migranti, adulti e minori, rimane quella della fuga, spesso verso altri tipi di sfruttamento e violenza

Se pratiche di NON accoglienza facilitano il proliferarsi di discorsi mistificatori e prassi xenofobe e respingenti, l’avvio di un confronto e il coinvolgimento della popolazione cittadina può solo giovare ad una futura interazione ed inclusione sociale dei migranti in arrivo. Succede a Piazza Armerina, dove una parte della popolazione inizia a dialogare e a convivere con i richiedenti asilo trasferiti recentemente in città. Consolidandosi come uno dei sostegni maggiori per quei migranti che sono determinati a non finire vittima di un sistema spersonalizzante ed irrispettoso dei diritti, preferendo alla fuga un percorso di libertà ed autodeterminazione sul territorio

“FUGGIAMO PER VIVERE”: MIGLIAIA DI MIGRANTI APPRODANO ANCORA SULLE COSTE SICILIANE

Sono circa 10.000 i migranti sbarcati dalle navi di salvataggio sulle coste siciliane in questo mese, con arrivi frequenti soprattutto nei porti della costa sud orientale ed a Lampedusa. Condizioni meteo avverse, organizzazione dei viaggi sempre più precarie, barconi minuscoli e fatiscenti, situazioni di partenza al limite della sopravvivenza. Nulla ferma la fuga da violenza ed assenza di futuro. E i migranti vengono sempre più interrogati ed identificati già a bordo delle navi
In molti giungono stremati o invalidi, testimoni viventi della morte di alcuni compagni di viaggio. Ciò che li attende è però un sistema che si caratterizza per mancanza di tutela dei diritti, molteplici barriere linguistiche, burocratiche e fisiche, che ben presto porteranno molti a cedere psicologicamente o a rimanere invisibili sul territorio. L’accoglienza tanto osannata nelle operazioni militarizzate di sbarco non sembra mai avere un inizio

SI COMMEMORANO STRAGI, MA IN MARE SI CONTINUA A MORIRE. LA FORTEZZA EUROPA ALZA NUOVE BARRIERE

Ormai ogni settimana si contano le vite di chi non riesce a sopravvivere, al largo delle coste egiziane, libiche e nel mare di Sicilia. Disinformazione e cinica indifferenza sostengono le disumane politiche migratorie europee, prima causa di questa strage continua
Nel giorno del primo anniversario del naufragio del 18 aprile 2015, quando circa 800 migranti perirono, altri 400 profughi perdono la vita in mare. Ma l’Europa risponde alla morte potenziando ed implementando i suoi sistemi di controllo, selezione, respingimento e rimpatrio dei migranti. All’interno degli hotspot le parole d’ordine sono identificazione, selezione e sorveglianza, e il migrante che vi accede da persona diventa numero, alla mercè di chi vuole ottenere visibilità o profitto

NEWS: ARCHIVIATA LA DENUNCIA CONTRO UN’OPERATRICE DI BORDERLINE SICILIA. LA VICENDA DI LAMINE: RIFUGIATO IN ITALIA, PRIGIONIERO DELLA BUROCRAZIA IN MALI

Il Gip del Tribunale di Caltagirone, su richiesta della Procura della Repubblica, archivia la denuncia presentata dalla responsabile dello Sprar di Grammichele gestito dalla cooperativa “San Francesco – 4 ottobre” nei confronti di un’operatrice di Borderline Sicilia. La degna fine dell’ennesima azione intimidatoria contro chi svolge un azione di monitoraggio indipendente
Da ottobre 2015 è intrappolato in Mali per avere perso i documenti. Lamine, cittadino senegalese riconosciuto rifugiato politico in Italia, è vittima della burocrazia italiana, europea e internazionale. In un mondo dove le merci e le comunicazioni possono circolare liberamente, lo stesso non avviene per gli esseri umani, nemmeno verso le persone che il nostro paese e l’Europa si è impegnato a proteggere
 
 
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