sabato 14 maggio 2016

Pozzallo: continua il trattenimento di minori all’hotspot. Rilascio farsa in occasione dell’arrivo della Boldrini



Ieri pomeriggio a Pozzallo il senatore Manconi,accompagnato da rappresentanti di Caritas ed Arci, presenti in città per unFestival internazionale Sabir organizzato in questi giorni hanno avuto accesso all’hotspot, dopo mesi di innumerevoli rifiuti ministeriali a giornalisti nazionali ed esteri, a cui è stato negato l’accesso con la scusa di problemi organizzativi. Una situazione gravissima che non permette di testimoniare e far conoscere le altrettanto gravi violazioni perpetrate all’interno del centro da mesi ed anni.
Anche ieri infatti i visitatori hanno trovato 142 migranti di cui ben 120 minori non accompagnati trattenuti da settimane presso l’hotspot, come denunciato nei nostri precedenti report. Come ci hanno raccontato personalmente, nei due giorni scorsi i minori trattenuti illegittimamente hanno avuto la possibilità di uscire nello spazio antistante l’hangar ed allontanarsi dal centro nelle ore diurne in coincidenza dell’arrivo a Pozzallo, nella giornata di ieri della Presidente della Camera Boldrini (ospite del festival Sabir). Ma sappiamo bene che normalmente non viene loro permesso di varcare nemmeno le soglie dell’hotspot per tutta la durata del loro illegittimo trattenimento, sempre e di gran lunga superiore alle 72 ore. Alcuni degli attuali trattenuti sono a Pozzallo da marzo scorso. Tali prassi sono altamente in contrasto con le normative nazionali, che prevedono il trasferimento immediato dei minori in luoghi idonei e sicuri e ne vietano assolutamente il trattenimento senza alcuna autorizzazione. L’ennesima manifestazione concreta della mancanza di volontà nel contrastare gli effetti disumani e le derive illegittime delle politiche migratorie, che le istituzioni hanno ancora il coraggio di giustificare appellandosi alla situazione “emergenziale” di sovraffollamento dei centri. Senza la denuncia ed un deciso cambiamento del sistema ogni altra azione continua a legittimarne l’esistenza e gli orrori che produce.
Lucia Borghi
Bordeline Sicilia Onlus