giovedì 16 giugno 2016

Newsletter SICILIAMIGRANTI - Maggio 2016


  • Lampedusa: migranti in protesta contro imposizioni disumane per avere dignità e chiarezza
  • Centinaia di nuovi morti e dispersi. Una tragedia quotidiana inaccettabile
  • Minori non accompagnati: trattenimenti prolungati a Pozzallo e ritardo dei fondi per la gestione dei centri siciliani
  • Il Cara di Mineo si conferma nuovo hotspot. Racconti sull'uso della forza e sulle deportazioni da Ventimiglia 
  • L’accoglienza dignitosa diventa un miraggio: il caso dei migranti gambiani a Palermo e dei minori a Fondachelli
  • News ed eventi: Borderline Sicilia avvia il progetto #OpenEurope in collaborazione con Oxfam Italia e la Diaconia Valdese. A Catania seminario su accoglienza e respingimenti
  • Info e contatti
LAMPEDUSA: MIGRANTI IN PROTESTA CONTRO IMPOSIZIONI DISUMANE PER AVERE DIGNITA’ E CHIAREZZA

Lampedusa come una prigione a cielo aperto. I migranti trattenuti illegittimamente ed in condizioni degradanti protestano ed iniziano scioperi della fame e della sete. Sono determinati nel non accettare le continue violazioni dei loro diritti, le imposizioni immorali di uno Stato che si dice democratico e scelgono di non essere pedine all'interno di un sistema disegnato in base agli interessi economici, politici e militari della Fortezza Europa. Le loro ragioni in un comunicato stampa rivolto a tutti noi

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La protesta continua ad essere sostenuta anche da chi è in condizioni sanitarie precarie e nonostante le continue pressioni da parte delle forze dell’ordine. All'interno dell’hotspot proseguono intanto le azioni punitive e i primi trasferimenti di cittadini nordafricani che passano dallo stato di detenzione illegittima ad un rimpatrio forzato verso il loro paese di origine

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Anche il sostegno e la solidarietà forniti dalle associazioni antirazziste e da parte della popolazione lampedusana viene criminalizzato dalle istituzioni. Borderline Sicilia esprime forte preoccupazione per tali atteggiamenti ed invita al rispetto nei confronti di chi sostiene atti di disobbedienza civile e protesta pacificamente dinanzi al totale fallimento delle politiche europee e nel mancato rispetto dei diritti fondamentali

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Dopo una lunga settimana di protesta si arriva all'identificazione di quasi tutti i migranti presenti sull'isola ed al loro rientro nell’hotspot, dove continuano violazioni dei diritti e trattamenti disumani. Intanto, in un isola sempre più militarizzata, il minimo dissenso viene neutralizzato da chi è preoccupato di difendere i propri interessi

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CENTINAIA DI NUOVI MORTI E DISPERSI: UNA TRAGEDIA QUOTIDIANA INACCETTABILE

Il mese di maggio inizia e si conclude con la notizia di nuovi naufragi e centinaia di morti. Cadaveri che spesso rimangono solo numeri, stragi quotidiane che vengono occultate o “gestite” come fossero fatti emergenziali nel loro momento di massima esposizione mediatica, per ricadere poi nell'indifferenza e non essere mai contestualizzate nel sistema che le ha prodotte. Chi riesce ad arrivare, sempre più stremato e testimone delle tragedie continue, trova ad attenderlo procedure sempre più militarizzate e centri di “accoglienza” al limite delle loro possibilità. E continua a morire nel silenzio assordante della nostra civiltà “democratica”

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Centinaia di migranti ricominciano ad arrivare anche attraverso la rotta egiziana. I meccanismi di indagine, identificazione e selezione vengono implementati sempre più al momento dello sbarco con modalità irrispettose delle condizioni di disagio e vulnerabilità dei profughi ed i trasferimenti seguono spesso logiche diverse da quella della protezione. Le priorità rimangono il controllo e le indagini volte ad individuare i presunti scafisti, spesso minori, e non la tutela individuale. I nuovi arrivati restano corpi e non persone

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Gli sbarchi di migliaia di persone si concentrano spesso in pochi giorni, evidenziando l’indifferenza ed i limiti di un sistema totalmente al collasso già ad inizio estate. Sovraffollamento, promiscuità e continue violazioni tratteggiano un quadro estremamente allarmante. In questo contesto anche la buona volontà di pochi diventa funzionale al mantenimento di politiche economiche predatorie, e ricostruire la fiducia in chi scappa da situazioni sempre più disumanizzanti sembra un’impresa impossibile

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MINORI NON ACCOMPAGNATI: TRATTENIMENTI PROLUNGATI A POZZALLO E RITARDO DEI FONDI PER LA GESTIONE DEI CENTRI SICILIANI

All’interno dell’hotspot di Pozzallo continuano ad essere trattenuti illegittimamente per settimane decine di minori non accompagnati. Una prassi che viola ogni diritto ed è aggravata dalle condizioni di sovraffollamento, promiscuità e mancanza di servizi, come in molti altri centri. La visita di alcuni parlamentari e la denuncia di diverse associazioni getta luce per pochi giorni su una situazione inaccettabile che si protrae da anni, ma la volontà di un cambiamento concreto sembra ancora lontana dal manifestarsi

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Ad Agrigento prende invece forza la protesta pacifica di alcuni responsabili di centri per minori che insieme ai migranti ospiti manifestano contro il ritardo nei pagamenti dei fondi ministeriali, indispensabili per coprire le spese di gestione e garantire i servizi essenziali. Una questione cruciale che ha conseguenze dirette e concrete sulle condizioni di vita dei minori, non tutelati ma decisamente abbandonati

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        IL CARA DI MINEO SI CONFERMA NUOVO HOTSPOT. RACCONTI SULL’USO DELLA FORZA E SULLE DEPORTAZIONI DA VENTIMIGLIA

Il Cara di Mineo è stato designato come futuro hotspot ma viene già utilizzato come tale. Al di là della struttura fisica, vediamo da mesi che l’approccio hotspot, in maniera mobile e pervasiva, si applica anche in banchina o in centri non nominalmente deputati a questo, con le frequenti illegittimità e violazioni che lo caratterizzano. Alcuni migranti trasferiti a Mineo raccontano infatti di pestaggi ed uso della forza da parte della polizia per ottenere il rilascio delle impronte. Nuovi ostacoli e abusi incapaci di fermare il desiderio di un futuro in chi continua la sua fuga

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Mineo si conferma luogo simbolo di pratiche illegittime e repressive. A fine mese arrivano al Cara/hotspot anche decine di migranti rastrellati a Ventimiglia e deportati  nuovamente in Sicilia in aereo. Una vera e propria odissea che vede anche molti minori rimbalzati da un luogo all’altro della penisola, e sempre più esposti a reti di traffico ed ogni tipo di sfruttamento, alimentato dal nostro sistema di controllo e non accoglienza

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L’ACCOGLIENZA DIGNITOSA DIVENTA UN MIRAGGIO: IL CASO DEI MIGRANTI GAMBIANI RESPINTI A PALERMO E DEI MINORI A FONDACHELLI

Una cinquantina di migranti gambiani protestano pacificamente a Palermo per avere un alloggio dignitoso e lasciare le strutture emergenziali che occupano da mesi. Consapevoli dei propri diritti ed ancorati al loro desiderio di libertà e dignità, chiedono ciò che gli spetta per legge ma il governo non sembra intenzionato a garantire

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Nel piccolo comune messinese di Fondachelli Fantina, il sindaco e le istituzioni comunali gestiscono direttamente un centro dove allogiano ben 130 minori. Il divieto di visita ed interazione rivolto a tutte le associazioni non ci impedisce di conoscere e denunciare le molteplici violazioni dei diritti e prassi illegittime che si stanno perpetrando al suo interno.

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Non mancano fortunatamente anche piccole ma resistenti realtà positive. Borderline Sicilia visita il centro Sprar di Pachino, esempio virtuoso di accoglienza diffusa e tutela individuale, dove gli obiettivi dichiarati di integrazione e inclusione sociale si traducono in un effettivo accompagnamento ed inserimento dei migranti sul territorio, ridando ad alcuni la fiducia necessaria per ricostruirsi un futuro dignitoso

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NEWS ED EVENTI: BORDERLINE SICILIA AVVIA IL PROGETTO #OPENEUROPE IN COLLABORAZIONE CON OXFAM ITALIA E LA DIACONIA VALDESE. A CATANIA SEMINARIO SU ACCOGLIENZA E RESPINGIMENTI

Il 19 maggio è stato presentato a Roma l’avvio del progetto OpenEurope, realizzato da Oxfam Italia in partenariato con Borderline Sicilia e la Diaconia Valdese, finalizzato a prestare assistenza ai migranti esclusi dal sistema di accoglienza e di protezione. Il progetto prevede l’attività di un team mobile di operatori Oxfam Italia che si sposterà sulle province orientali della Sicilia al fine di fornire il primo supporto materiale e di orientamento legale a queste persone. Borderline Sicilia fornirà l’assistenza legale e la Diaconia Valdese garantirà l’accoglienza per i casi più vulnerabili

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Sabato 21 maggio si è tenuto a Catania il seminario “Sicilia e Migranti: accoglienza degna o Frontex e respingimenti?” organizzato dalla Rete dei Comuni solidali in collaborazione con la Rete Antirazzista Catanese. Un’occasione per stimolare il confronto fra realtà diverse impegnate nella tutela dei profughi e costruire dal basso una risposta alternativa alle politiche di respingimento dei migranti

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