mercoledì 3 agosto 2016

Newsletter SICILIAMIGRANTI - Giugno/Luglio 2016

  • Morire in silenzio: decine di migranti continuano a perdere la vita in mare
  • Sbarchi, trasferimenti, accoglienza: l'approccio emergenziale che riproduce violenza
  • A minor ragione: ragazzi trattenuti, in fuga e senza una degna accoglienza
  • Parlamentari in visita a Pozzallo, Mineo e Lampedusa
  • Messina: nuovi finanziamenti per l'accoglienza e voci su un futuro hotspot
  • Eventi: a Palermo due incontri internazionali: "In fuga dalla Libia, chi sono veramente i presunti scafisti?", progetto EACEA KideM; "Frontiere, accoglienza e diritti in Sicilia e in Europa", una giornata di lavoro e dialogo promossa nell'ambito del progetto Evimed
  • News: corso in Global Management, percorso formativo destinato a giovani diplomati/laureati provenienti da Algeria, Tunisia, Turchia, Egitto e Marocco
  • Info e contatti


MORIRE IN SILENZIO: DECINE DI MIGRANTI CONTINUANO A PERDERE LA VITA IN MARE

Al porto di Augusta iniziano le operazioni di recupero del relitto del naufragio di 18 mesi fa e lo straziante riconoscimento delle salme. La possibilità di una maggiore presa di coscienza collettiva della cittadinanza trova nuove barriere fisiche ed ideologiche costruite intorno all'operazione, come denunciano molti attivisti, mentre in mare si continua a morire. A distanza di pochi giorni sono ben 11 le salme dei migranti che giungono a Catania, tra le promesse di rito delle istituzioni e una gestione sempre più precaria e disordinata degli arrivi


Nei pressi delle coste libiche o nel Canale di Sicilia,chi è costretto a darsi in pasto agli sfruttatori e rischiare la vita per avere un futuro migliore, continua a morire in silenzio tra l’indifferenza della gente. Quasi ogni sbarco è ormai accompagnato dall'arrivo almeno di una salma, ma in banchina  prontezza e velocità si vedono solo nel catturare i presunti scafisti e chi vuole testimoniare, in uno spazio in cui sembrano sospese garanzie e tutele


Continuiamo ad assistere e a documentare situazioni disumane ed atroci dove le continue morti vogliono essere solo dimenticate e nascoste, nella crudele corsa verso l’arresto, l’identificazione, il respingimento ed il rimpatrio di chi è riuscito a sopravvivere



SBARCHI, TRASFERIMENTI, ACCOGLIENZA: L’APPROCCIO EMERGENZIALE CHE RIPRODUCE VIOLENZA

L’approccio emergenziale come unica soluzione. Dalle decisioni del porto di sbarco, calate dall’alto senza considerare la situazione territoriale, alla mancanza di personale addetto, per cui un numero maggiore di arrivi corrisponde spesso ad una diminuzione delle possibilità di tutela. Il livello di emergenza viene mantenuto elevato per agevolare investimenti poco puliti dei professionisti del business dell’accoglienza, ma pure per avvallare prassi illegittime come il trasferimento di minori negli hotspot e la selezione frettolosa tra migranti economici e non che crea nuove persone irregolari ed invisibili sul nostro territorio


L’assenza di chiarezza e trasparenza sulle procedure di identificazione effettuate al momento dell’arrivo si accompagna alla mancanza delle tutele individuali e collettive previste dalla legge. Forme di garanzia ed umanità impossibili da trovare in un hotspot, in una tendopoli o nei veloci passaggi sulla banchina. Da Catania anche i trasferimenti avvengono con modalità preoccupanti:  niente soste e poco cibo, i migranti appena giunti subiscono un altra deportazione


In Italia intanto aumenta il numero di profughi yemeniti che sbarca in Italia. Fuggono da una guerra che il nostro governo sta contribuendo ad alimentare, esportando armamenti all'Arabia Saudita. La grande ipocrisia di un sistema che non si ribadisce mai abbastanza



A MINOR RAGIONE: RAGAZZI TRATTENUTI, IN FUGA E SENZA UNA DEGNA ACCOGLIENZA

La situazione dei minori non accompagnati rimane drammatica in tutta la regione. Le testimonianze delle decine di minori trattenuti all'interno dell'hotspot di Pozzallo ed incontrati in città, hanno formato l’oggetto di esposti-denunce presentati da Borderline Sicilia, nell'ambito del progetto OpenEurope in partenariato con Oxfam e la Diaconia Valdese, e trasmessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania e alla Procura della Repubblica di Ragusa. Dinnanzi al reiterarsi di prassi illegittime è sempre più impellente la necessità di ripristinare uno stato di diritto, abbandonando la retorica dell’impotenza funzionale solo alla difesa degli interessi di pochi


A Palermo, i responsabili delle comunità protestano contro il mancato trasferimento dei fondi dal Ministero, mentre il Comune ammette di essere al collasso e non avere più la disponibilità di strutture idonee per circa mille minori attualmente presenti. Chi riesce viene alloggiato in centri emergenziali senza personale specializzato, dove l’abbandono e la mancanza di informazioni, servizi e tutele, crea condizioni favorevoli ad ogni tipo di pericolo, disagio e sfruttamento


Sono svariate le prassi illegittime documentate all'interno dei centri di accoglienza, negli hotspot e nelle tendopoli. I ragazzi sono abbandonati all'interno di un sistema di gestione totalmente fallimentare o sulla strada. In molti, anche molto piccoli, sono determinati a proseguire da soli la loro fuga senza nessuna tutela



PARLAMENTARI IN VISITA A POZZALLO, MINEO E LAMPEDUSA

La Commissione parlamentare d’inchiesta prosegue in Sicilia i sopralluoghi delle strutture di accoglienza dedicate all'identificazione. Critica e preoccupante la situazione rilevata all'interno dell'hotspot di Pozzallo dove le uniche procedure implementate con efficienza ed attenzione sembrano quelle di identificazione e non di tutela


A Mineo invece i parlamentari vedono come unico obiettivo possibile il progressivo svuotamento del centro, proponendo come modello di accoglienza alternativo quello fornito dalla rete Sprar. Contemporaneamente proseguono le indagini nell'ambito dell’inchiesta “Mafia Capitale”, che vede coinvolti i gestori del Cara, ma al centro c’è già il via ai bandi per la futura costruzione dell’area hotspot


Desta molto scalpore invece la visita del Presidente del Senato all'hotspot di Lampedusa. Grasso definisce l'hotspot un modello di accoglienza esportabile mentre alcuni attivisti isolani denunciano le condizioni indecenti e disumane del centro, opponendosi alle narrazioni ideologiche e finalizzate a ritorni economici, divulgate a spese dei diritti dei migranti



MESSINA: NUOVI FINANZIAMENTI PER L’ACCOGLIENZA E VOCI SU UN FUTURO HOTSPOT

Ad inizio giugno arriva la conferma della creazione di un futuro hotspot a Messina, ipotesi già  ventilata ad inizio anno. L’opposizione della società civile riprende, mentre sono deboli le resistenze da parte delle istituzioni cittadine che sembrano impotenti


Nel frattempo il 30 maggio scorso, il ministro dell’Interno ha firmato il decreto di finanziamento per il biennio 2016-2017 dei progetti presentati dagli enti locali per la realizzazione dei servizi Sprar a favore dei richiedenti asilo e rifugiati. Le risorse finanziate dal ministero nell’area peloritana riconfermano la mancanza di imbarazzo nell'affidare la gestione di buona parte del business accoglienza ad entità o soggetti finiti più di una volta nelle cronache giudiziarie



EVENTI: A PALERMO DUE INCONTRI INTERNAZIONALI: “IN FUGA DALLA LIBIA, CHI SONO VERAMENTE I PRESUNTI SCAFISTI?” PROGETTO EACEA KIDEM. “FRONTIERE, ACCOGLIENZA E DIRITTI IN SICILIA E IN EUROPA” UNA GIORNATA DI LAVORO E DIALOGO PROMOSSA NELL’AMBITO DEL PROGETTO EVIMED

Nel mese di luglio si è svolto a Palermo il secondo incontro nell'ambito del progetto internazionale EACEA-KideM del quale Borderline Sicilia è partner. Cosa sappiamo realmente della situazione attuale in Libia? Chi governa tra milizie e forze del governo? Cosa comporta questa situazione per i migranti? Un dibattito con la giornalista freelance Nancy Porsia


Sempre a Palermo, una giornata di lavoro e dialogo promossa nell'ambito del progetto internazionale di ricerca ‘EVI-MED’ condotto dalla Middlesex University di Londra in collaborazione con Borderline Sicilia e l’Università degli Studi di Palermo. Frontiere, accoglienza e diritti in Europa i temi principali



NEWS: CORSO IN GLOBAL MANAGEMENT. PERCORSO FORMATIVO DESTINATO A GIOVANI DIPLOMATI/LAUREATI PROVENIENTI DA ALGERIA, TUNISIA, TURCHIA, EGITTO E MAROCCO

Le Università di Palermo, Messina ed Enna organizzano un corso di Global Management destinato a 35 giovani diplomati o laureati con partecipazione gratuita e possibilità di ricevere una borsa di studio per i partecipanti



Info e Contatti

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